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Manager in pensione? Il non profit chiama

12 Ottobre 2014 | commenti

Manager in pensione? Il non profit chiama

Può suonare come un appello o un suggerimento utile. Di certo la proposta ha portata nazionale, considerata la fonte e il periodo delicatissimo che stiamo vivendo. Alludiamo ai molti manager in pensione che potrebbero continuare a essere una risorsa preziosa guidando le associazioni di volontariato a costo zero. Un bagaglio di esperienza, con doti di progettazione, pianificazione, attitudine all’ascolto, alla mediazione e al problem solving. Quanto ‘materiale’ umano pregiato che è un peccato accantonare e che potrebbe essere convogliato in soccorso del volontariato.

Se n’è parlato ieri, 11 ottobre 2014, nel convegno organizzato da FedermanagerPensioni e ruolo del dirigente nel volontariato e nel no profit”, presso l’auditorium Metro della città di Brescia.

La prima ad avere bisogno di un dirigente con esperienza sarebbe proprio la Fondazione civiltà bresciana che, ha rivelato Urbano Gerola, presidente del Centro servizi volontariato di Brescia, «se la cava benissimo nel raccogliere libri e documenti sulla nostra città, ma un po’ meno nella gestione e nell’organizzazione». Attività assai familiare a chi per anni è stato manager d’azienda e, raggiunta la bella età della pensione, volesse metter il proprio know how ancora a servizio della società.

Il dato attuale è del 57 per cento: è la percentuale dei manager oggi pensionati, che potrebbero raccogliere la proposta di Federmanager come input per aiutare il non profit e far sì che «tante competenze non vadano sprecate» e che, al contrario, i dirigenti che hanno deposto le armi non si sentano autorizzati a stare fuori dal mercato del lavoro ma possano «continuare a partecipare, a essere trascinanti, contribuendo a dare una nuova identità a tanti colleghi», come ha sottolineato Mario Cardoni, direttore generale di Federmanager.

Quello delle associazioni è un mondo in continuo fermento e nel sociale il terzo settore è diventato un supporto fondamentale per gli enti pubblici, sempre più limitati nella loro azione da tagli, crisi e sfiancante burocrazia. Un supporto manageriale, nel reperimento di fondi e nella gestione più razionale delle risorse, aiuterebbe molti enti di volontariato e soggetti non profit già efficacemente attivi nel nostro Belpaese a operare con ancora maggiore efficienza, questo in ambito sociale, come anche nella cultura, nella tutela dell’ambiente e delle arti o in campo sportivo.

(Fonte immagine: vita.it / Google)