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Giusy Versace: "Con Disabili No Limts promuoviamo lo sport e nuove opportunità di vita"

16 Novembre 2013 | commenti

Giusy Versace: "Con Disabili No Limts promuoviamo lo sport e nuove opportunità di vita"

Nei giorni scorsi, in un incontro organizzato dalla Scuola primaria paritaria “Angela Merici”, abbiamo incontrato a Desenzano Giusy Versace. Una donna determinata, con un sorriso luminoso e una carica tutta positiva: «Ho perso due gambe, ma mi sono ritrovata con testa e cuore più forti».

Giusy, atleta paralimpica, dopo un grave incidente stradale sulla Salerno-Reggio Calabria il 22 agosto 2005, quando ha rischiato di perdere la vita a soli 28 anni, non si è fermata a piangersi addosso ma ha iniziato a correre e ad abbracciare la vita, ad aiutare il prossimo, come volontaria dell’Unitalsi e come presidente della Onlus “Disabili No Limits”. L’associazione, fondata nel 2011 a Milano da un’idea di Giusy, campionessa italiana dei 100 e 200 metri, offre oggi a tante persone “nuove opportunità di vita”. Grazie a una tecnologia avanzata e accessibile, spiega la fondatrice, «vogliamo restituire a tutte le persone con disabilità una vita più autonoma donando ausili che, ad oggi, non sono previsti dal Sistema Sanitario Nazionale (Asl). Raccogliamo quindi fondi per donare sedie a ruote ultraleggere e protesi in fibra di carbonio, per attività quotidiane e sportive a sostegno di coloro che vivono condizioni economiche svantaggiate».

Tutti hanno diritto a una seconda chance. Per questo la onlus organizza eventi sportivi e sociali in tutta Italia, per promuovere la pratica sportiva e consentire, soprattutto ai più giovani, di vivere al meglio la propria disabilità guardando allo sport come terapia, fonte di gioia e nuova opportunità di vita.

«Ho corso – ha raccontato con semplicità Giusy, nella mattinata sulle rive del Garda – sono caduta molte volte, mi sono sempre rialzata e ce l’ho fatta». Senza risparmiare dettagli, ha mostrato ai bambini delle elementari le sue gambe finte, ha parlato di sofferenza, sacrifici, fede, amore, amicizia e sport.

«“Disabili No Limits” – ha detto – è nata per una forte voglia di dare una mano a chi ha bisogno. Lo Stato in Italia aiuta poco, e lo sport è un lusso per i disabili... Il nostro obiettivo quindi è di sensibilizzare e dare aiuti a persone economicamente svantaggiate».

In questo non facile cammino, la fede è stata per Giusy un supporto fondamentale:«Anche oggi la fede per me è tutto: è come mettere il cellulare sotto carica. Bisogna credere in Qualcuno, perché le forze da qualche parte arrivano… Ho pregato tanto il giorno dell’incidente perché volevo vivere e ancora oggi prego, tutte le mattine e le sere ringrazio Dio. E per trovare la carica vado in chiesa».

Poi c’è la corsa a farla sentire libera, felice, leggera come se volasse. «La prima volta che ho camminato mi sono sentita un robot, ma la prima volta che ho corso ho provato una gioia così grande, non descrivibile a parole… mi sembrava di andare a prendermi il mondo! Correre non mi ha fatto sentire più invalida. Mi ha fatta sentire più viva che mai». Per questo incoraggia grandi e piccoli a fare sport, a non sottovalutare le possibilità che abbiamo nella vita.

«Io sono stata molto caricata da mio fratello e dal mio fidanzato che mi hanno incoraggiata a provare – ha rivelato Giusy –, loro mi hanno spinta a correre per non avere rimorsi. Inizialmente avevo paura di cadere e farmi male. Sono caduta, mi sono anche rotta un polso durante un allenamento, ma rifarei tutto perché la corsa e lo sport mi hanno regalato emozioni veramente grandi».

Giusy Versace è stata la prima atleta donna con amputazione bilaterale alle gambe a gareggiare in un campionato nazionale di atletica leggera. Ha partecipato alle Paralimpiadi di Londra nel 2012, detiene il record europeo di corsa sui 100 metri, è campionessa italiana dei 100 e 200 piani. Ai mondiali di Lione (luglio 2013) si è fermata alle semifinali dei cento metri. Qualche giorno dopo ha disputato la finale dei 200 metri, piazzandosi 7ª con il tempo di 30 secondi e 57 centesimi.

«Mia madre aveva il mito di Alex Zanardi (che riprendeva a vincere, mentre io ero in ospedale) e veniva sempre a letto a parlarmi dei suoi traguardi perché sapeva che ero una patita di Formula Uno. Ma io dovevo farcela in quanto Giusy. Ero concentrata su me stessa… Non ho idoli, ma prendo spunto da chi fa del bene».

E con la sua associazione la campionessa è spesso impegnata in tour sportivi ed eventi benefici. 

 

Info: www.disabilinolimits.org

Per sostenere l’associazione Disabili No Limits Onlus

Banca Prossima - Iban: IT 56 A 03359 01600 100000064245

 

(Francesca Gardenato)