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Pescatori del Garda uniti in una associazione

28 Ottobre 2013 | commenti

Pescatori del Garda uniti in una associazione

È nata per difendere la professione più tipica del lago di Garda. Fondata da poco, già conta una cinquantina di associati. L’obiettivo è chiaro, decisamente gardesano: «Vogliamo partecipare anche noi alle decisioni che riguardano il Garda e il suo futuro». La neonata associazione di pescatori ha sede a Padenghe e raccoglie professionisti di tutto il lago. Dalla sponda veronese a quella bresciana e trentina, non c’è differenza, lo scopo è il medesimo: salvare il mestiere del pescatore.

Presidente del comitato centrale di questo sodalizio è Giacomo Beltrami detto “Nadir” e a svolgere l’incarico di segretario è Ennio Miori, per gli amici "Santo”. «L´associazione nasce per difendere la nostra attività e la tradizione del pescatore di professione», ribadiscono. Negli ultimi anni i pescatori hanno subito scelte penalizzanti, come l’ultimo regolamento per la pesca lacuale, che «è stato redatto senza interpellare i diretti interessati. Scelte che danneggiano noi e favoriscono i pescatori dilettanti», che spesso rappresentano «una concorrenza sleale. Sono tanti e purtroppo molto spesso non rispettano le regole».

A rendere più dura la vita dei pescatori professionisti ci sono anche i vari divieti, dall’anguilla alle sardine, cui si aggiungono le aree protette che impediscono la pesca del luccio.

«Un tempo a pescare le sardine eravamo in una ventina in tutto il lago, mentre oggi ci sono quasi 5.000 dilettanti, e non tutti rispettosi delle regole. Sicuramente qualcuno sbaglia in buona fede, ma provoca però danni clamorosi. Non sanno dove andare, non rispettano le misure, addirittura pescano prima che il pesce deponga le uova. Noi non siamo qui per divertirci, ma per lavorare. Il ripopolamento ormai pesa tutto sulle nostre spalle». 

Poi a peggiorare la situazione c’è l’inquinamento. L’habitat è cambiato negli anni e molte specie sono scomparse e non si rivedranno più. Le aole non trovano più lungo le rive chiassose l’ambiente adatto per riprodursi e anche il carpione è diventato un fantasma nel lago…

(Foto di Francesca Gardenato)