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Il processo di accoglienza dei migranti: fattori positivi e criticità

23 Maggio 2017 | commenti

Il processo di accoglienza dei migranti: fattori positivi e criticità

Oggi esploriamo il funzionamento delle modalità di accoglienza per i migranti in Italia e ne vediamo gli aspetti positivi e negativi.

 

Negli ultimi anni in Italia continuano ad arrivare, soprattutto dal nord Africa, centinaia di migliaia di migranti: solo nel 2016 ne sono sbarcati più di 360.000. L’esodo è causato per la maggior parte dagli innumerevoli conflitti che sono scoppiati negli ultimi cinque anni (otto in Africa, uno in Europa e tre in Asia).

 

Il sistema di accoglienza

Il sistema di accoglienza in Italia è frammentato e presenta strutture appartenenti a diverse tipologie: sul territorio abbiamo 4 centri di primo soccorso e accoglienza (Cpsa), 10 centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara), 10 centri di accoglienza a breve termine (Cda). Esistono poi la rete Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e le strutture di accoglienza temporanea come ad esempio i centri di accoglienza straordinari (Cas).

Nel 2014 è nata un’intesa tra Governo, Regioni ed Enti Locali atta a promuovere un Piano Nazionale per fronteggiare l’arrivo dei migranti, ossia un’organizzazione strutturale che permetta di uscire dallo stato di emergenza. Il piano prevede tre fasi:

·      soccorso e prima assistenza;

·      prima accoglienza;

·      seconda accoglienza e integrazione.

 

I costi del sistema

I costi nel nostro Paese non sono superiori a quelli sostenuti dagli altri Paesi europei: a febbraio 2015 il costo medio pro capite ammontava a 32,25€ ed è stato ottenuto da una media tra i costi dell’accoglienza nelle varie strutture citate precedentemente.

 

Punti di forza e di debolezza

Il principale punto di forza del sistema di accoglienza attuale è il coinvolgimento dei territori: sono stati istituiti dei tavoli di coordinamento nazionali e regionali per estendere il coinvolgimento di tutti gli stakeholder consentendo una gestione che operi in sintonia con il contesto economico, sociale e culturale.

La criticità principale è invece la frammentarietà, infatti sono presenti ancora molti centri di accoglienza straordinaria rispetto agli Sprar e ampi squilibri tra un territorio e l’altro. Purtroppo, a causa della strumentalizzazione delle sofferenze di persone meno fortunate a vantaggio di alcune forze politiche, si sono verificati anche casi di violenza sui richiedenti asilo. Altra grave criticità è rappresentata dalla presenza di numerosi minori non accompagnati: nel primo semestre del 2015 sono arrivati in Italia 6300 minori dei quali 4000 non accompagnati. Dopo la già citata intesa del 2014, è stato definito un nuovo sistema di accoglienza anche per i minori non accompagnati che prevede la possibilità di accedere allo Sprar nei limiti dei posti e delle risorse disponibili; sono inoltre previste una prima accoglienza in strutture governative ad alta specializzazione e un’accoglienza di secondo livello nell’ambito dello Sprar, adeguatamente potenziato.

 

 

Le migliorie apportate al sistema negli ultimi anni sono notevoli, ma il punto dolente del sistema rimane quello di offrire a ciascun rifugiato opportunità oneste e accessibili per vivere in Italia in sicurezza e in dignità. È pertanto necessario ripensare, oltre al sistema di accoglienza, anche quello di salvaguardia delle persone e della loro protezione.

 

Esistono anche alcune associazioni che si occupano dell’accoglienza dei migranti: ne conosci qualcuna? Raccontaci la loro storia nei commenti o contattaci!